Da convento del XVI secolo ad hotel de charme
Studio Calori
3. oktober 2019
Facciata Nord-Est (foto: Matteo Aroldi)
Lo Studio Calori ha trasformato quest’anno un convento del XVI secolo in un hotel de charme. Sergio Calori ci racconta qualcosa in più sulla metamorfosi di questo edificio situato a Vico Morcote.
Indirizzo Portich da Sura 18, 6921Vico Morcote, TI
Scopo dell’opera Hotel de charme
Tipo di incarico Commissione diretta
Committente Famiglia Crocco
Architettura Studio Calori Architetti, Lugano, TI: Sergio Calori, Cristian Ottonetti
Progettista Studio Calori Architetti, Lugano
Fine dei lavori 2019
Principali imprese partecipanti Impresario costruttore: Aldo Lepori SA, Lugano | Opere da Carpentiere: Carpenteria Chiesa T.P. SA, Mezzovico, TI | Opere da Gessatore: Ruggero Canonica & figli SA, Taverne, TI | Impianti RVCS: Galli SA, Lamone, TI | Impianto Elettrico: Nicola Petraglio SAGL, Castel San Pietro, TI
Architetto d’interi FNA Concept, Lugano
Fotografo Matteo Aroldi Photography, Pambio, TI
Salone Storico (foto: Matteo Aroldi)
In che cosa consiste la particolarità di questo incarico?Si tratta di un immobile del XVI secolo, un bene locale protetto che durante la sua vita ha subito molti cambi di destinazione. È stato convento, residenza privata e poi scuola di architettura, trasformarlo in hotel senza distruggere la sua storia è stata una bella sfida.
L’ispirazione, nelle dovute proporzioni, arriva dalla «Caixa Forum» di Madrid, degli architetti Herzog e De Meuron. L’idea è quella di completare le facciate con un volume nuovo che si stacca completamente dall’esistente mantenendo comunque una relazione armoniosa con lo stesso.
Facciata Sud-Est (foto: Matteo Aroldi)
In che modo il luogo ha inciso sul progetto?Il posto offre delle vedute incomparabili sul paesaggio circostante, la divisione delle camere approfitta di questo per creare atmosfere uniche.
C’è stata collaborazione e si è sempre cercato di trovare un compromesso tra l’architettura e le richieste della committenza.
Dettaglio ampliamento (foto: Matteo Aroldi)
Sono state eseguite modifiche significative al progetto dal primo disegno all’opera finale?Inizialmente la richiesta era quella di un B&B, con finiture molto più semplici. Con il tempo, lavorando al progetto, si è manifestata l’intenzione di realizzare un hotel di alta classe e il progetto si è adattato a questa richiesta, soprattutto dal punto di vista tecnico e impiantistico.
Completa un percorso, in quanto è uno degli edifici più datati sul quale siamo intervenuti. Avere a che fare con questo tipo di costruzioni è sempre motivante e molto costruttivo.
Portico (foto: Matteo Aroldi)
Suite (foto: Matteo Aroldi)
Le attuali tendenze nell’ambito energetico, edilizio o progettuale hanno influenzato in qualche modo il progetto?Lo hanno influenzato molto: adattare ai nuovi standard energetici e di confort un edificio così datato che praticamente non era isolato porta a molti compromessi.
Credo che sia il corten, perché rappresenta il nuovo che con il suo invecchiamento dialoga con la storia dell’edificio. Il completamento della facciata ha finalmente dato il trait d’union delle varie fasi storiche della casa.