Museo MeCrì . Padiglione
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- 2016
L’ampliamento del museo MeCrì è concepito come un “padiglione” espositivo che riprende aspetti formali e volumetria delle preesistenze circostanti del nucleo. I muri di cinta esistenti che delimitano il mappale d’intervento sono lasciati intonsi: si tratta di elementi tutelati a livello locale, e quindi non modificabili, nonostante la precarietà che li contraddistingue. L’intervento si pone in relazione con essi, andando a riprenderne altezza e lunghezza originarie; viene ripristinata così una nuova cinta muraria, nel rispetto della memoria delle preesistenze, quando i muri in sasso cederanno definitivamente.
La materialità del muro che cinge la corte interna e lo spazio espositivo è in beton lavato: un espediente che permette agli inerti di affiorare in superficie e di creare un’unità formale con i muri in sasso perimetrali e di inserirsi armoniosamente nel contesto del nucleo storico di Minusio.
Un aspetto ricercato anche nell’uso del materiale della copertura: l’uso di un granito locale (Maggia) quale rivestimento, posato a liste orizzontali e di taglio, richiama le piode dei tetti degli insediamenti vicini. Un lucernario di nove metri corona l’edificio, un finale o “attacco al cielo” che enuncia il carattere non abitativo della costruzione e parimenti dona allo spazio interno un’atmosfera mistica e suggestiva, al servizio dell’arte.