Elogio all’architettura

Patricia Lunghi
24. Januar 2020
Foto © MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo

Già nella lobby del museo, il visitatore viene accolto da un’installazione composta da grandi stendardi sospesi, raffiguranti facciate di grattacieli «pontiani» stilizzate. L’allestimento immersivo e scenografico prosegue con una riproduzione della spettacolare pavimentazione in gomma e linoleum giallo-Pirelli presente nell’omonimo grattacielo costruito tra il 1956 e il 1961 di fronte alla stazione Centrale di Milano, su progetto di Ponti e Nervi. Prima dell’ingresso in galleria, le fotografie di Thomas Demand illustrano gli eccezionali modelli presenti nella mostra e fanno eco ad un altro contributo fotografico, curato da Paolo Rosselli, che propone una serie di sguardi contemporanei sulle opere di Ponti. Tutta la struttura del museo romano progettato da Zaha Hadid si veste, per questo evento speciale, di iconografia pontiana.

Foto © MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo
La mostra

Intitolata «Gio Ponti. Amare l’architettura», l’esposizione offre una grande ricchezza e varietà di materiale d’archivio: modelli originali, fotografie, libri, riviste, classici del design, tutti collegati ai suoi progetti architettonici e organizzati in otto sezioni allo scopo di evocare concetti-chiave espressi dallo stesso Ponti. A quarant’anni dalla sua scomparsa, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma (MAXXI) dedica un’importante retrospettiva a questa figura d’eccezione per studiarne la poliedrica attività, tra tradizione e modernità, partendo dall’architettura come chiave d’accesso a tutta la sua opera.

Architetto, designer, art director, scrittore, poeta e critico, Gio Pontiè stato un artista a 360 gradi che ha attraversato il ventesimo secolo segnandone profondamente il gusto e anticipando molti temi contemporanei. Edifici privati e committenze pubbliche, aziende e luoghi di cultura, oggetti di uso quotidiano, arredamento di uffici e navi, cattedrali e musei si alternano in una ricerca che spazia dal piccolo oggetto ai grandi volumi.

La mostra è frutto di un attento lavoro di ricerca che mira a far conoscere la figura di Ponti architetto, evidenziando alcuni temi ancora attuali della sua lunga attività: l’aspirazione alla verticalità e alla leggerezza attraverso la smaterializzazione delle facciate, la concezione di una città verde o la flessibilità degli spazi domestici. Per i curatori Maristella Casciato e Fulvio Irace è fondamentale riportare l’attenzione sulla figura di Gio Ponti in generale e sulla sua architettura in particolare. Un dovere di riconoscenza, per riscoprire e valorizzare un’opera unica nel suo genere. 


Gio Ponti. Amare l’architettura 
MAXXI Museo, Roma
Fino al 13 aprile 2020

www.maxxi.art

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